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Quando il corpo si chiude al sesso

Come muoversi

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Puoi avere il sospetto se, per un periodo superiore ai sei mesi, ogni tentativo di avere un rapporto sessuale completo che hai desiderato avere con il tuo partner si è concluso con un fallimento

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Prima di tutto cerca di essere sincera con te stessa e prova a capire se ci sono dei motivi che sei in grado di riconoscere.  Ad esempio potresti non avere a disposizione un luogo adeguato ( provarci sempre in automobile, ad esempio, di certo non aiuta…), potresti non usare contraccettivi ed avere la preoccupazione di una gravidanza indesiderata, oppure lui potrebbe comportarsi in un modo che non ti piace….troppo violento o troppo poco deciso. Se riconosci qualche motivo logico per cui il rapporto penetrativo non è realizzabile prova per prima cosa a lavorarci sopra…cambia luogo, usa un contraccettivo, spiega a lui come ti piacerebbe che si comportasse….

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Beh, in questo caso evita di fare lo struzzo e di confidare nel tempo come elemento di risoluzione. E’ vero che per alcune cose ‘il tempo aggiusta tutto’ , non è però il caso del vaginismo. In questo caso purtroppo ‘il tempo complica il tutto’! Lo so che non è facile ammettere di avere un problema così importante…probabilmente cerchi di non pensarci per stare meglio…oppure speri che miracolosamente si risolverà…magari quando avrai trovato la persona giusta.. magari dopo il matrimonio… Sono quasi sempre illusioni e ho imparato a definirle tali solo dopo che tantissime donne che ho avuto in terapia me le hanno raccontate.

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E’ importante innanzitutto affrontare la fatica di rivolgersi ad uno specialista. E’ una fatica grande e spesso incompresa da chi vive il problema dall’esterno. C’è la paura di mettersi in gioco, di non sentirsi comprese, di dover affrontare il temuto lettino ginecologico….la paura di sentirsi dire che non c’è niente da fare. Ma ogni paura, se non la si guarda negli occhi, continua a crescere a dismisura e può compromettere la realizzazione dei desideri più ambiti. Dico spesso alle mie pazienti: ‘se proprio non puoi fare a meno di aver paura, prova ad aver paura della tua paura di affrontare il problema’. Sembra un gioco di parole, ma in realtà significa far sì che la preoccupazione per gli effetti negativi del problema sul proprio progetto di vita possa superare la preoccupazione di chiedere aiuto ad un professionista.

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Non sono molti gli specialisti veramente esperti nel trattamento del vaginismo. E’ comunque importante fare riferimento a professionisti che abbiano completato una formazione sessuologica adeguata e certificata. I due elenchi che mi sento di consigliare sono quelli presenti sul sito della Federazione Italiana Sessuologia Scientifica e sul sito dell’ Associazione Italiana Sessuologia Psicologia Applicata i cui link sono disponibili a fondo pagina. Nel capitolo ‘come orientarsi’ di questo sito sono inoltre disponibili suggerimenti utili per distinguere i professionisti preparati sul tema.

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Le terapie del vaginismo rientrano tra quelle considerate ‘brevi’. Non devono quindi superare le 20 sedute come massimo; se questo accade significa che la terapia non è adeguata. Mediamente in circa 12-15 sedute il problema può e deve essere risolto.  La body mind connection therapy che ho messo a punto ha dimostrato su 165 casi di vaginismo primario studiati di essere efficace in più del 97% dei casi con un numero medio di sedute pari a 9. Ma se anche la terapia dura qualche seduta in più non c’è da preoccuparsi.

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Se c’è una relazione stabile è assolutamente preferibile intervenire sulla coppia. Il partner può essere una risorsa importante per la risoluzione del problema. In base ai diversi metodi di lavoro la terapia può prevedere un certo numero di sedute individuali ed un certo numero di sedute in coppia.  

 
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