Il vaginismo viene spesso descritto come una contrattura involontaria dei muscoli che circondano l’introito vaginale tale da impedire la penetrazione da parte del pene. Tale descrizione è riduttiva perchè nella maggior parte dei casi non è solo la vagina ad essere coinvolta nella reazione di contrattura involontaria.
La donna reagisce spesso con tutto il corpo, stringendo le gambe, spostando il bacino, inarcando la schiena, allontanando con le braccia il proprio compagno…..e in tali reazioni vengono coinvolte numerose fasce muscolari.
La classificazione dei diversi livelli di vaginismo si basa proprio sui diversi tipi di reazione da parte della donna nei confronti dei tentativi di penetrazione e queste reazioni sono proporzionali al numero di muscoli coinvolti. Tali muscoli in condizioni di normalità sono sotto il diretto controllo della volontà e la donna può contrarli o rilassarli a piacimento.
Quando c’è un vaginismo questo controllo non è attuabile e i fasci muscolari sviluppano, al tentativo o al solo pensiero di un rapporto sessuale, uno spasmo autonomo; la tensione che ne consegue è così intensa da far sì che la penetrazione sia impossibile. Il riflesso di contrazione difensiva che avviene nella donna è simile per rapidità ed automatismo a quello che fa chiudere le palpebre quando un oggetto sta per entrare in contatto con gli occhi.
Le donne affette da questa disfunzione in genere presentano anche una fobia del coito, ossia il terrore della penetrazione, di varia intensità. La fobia può essere definita come una paura illogica e priva di motivazione. Le cause del disturbo sono sconosciute e le ipotesi finora avanzate relative ad eventi psichici del passato ( educazione rigida – traumi sessuali – condizionamenti religiosi - etc. ) non hanno avuto alcun rilievo statisticamente significativo nel gruppo di donne che ho recentemente studiato (165).
E’ quindi più corretto parlare di cofattori che possono predisporre all’insorgenza del problema ma non causarlo direttamente. Non esistono cause organiche del vaginismo; la maggior parte delle condizioni mediche che produce dolore durante la penetrazione può interferire con essa e attivare una ‘reazione vaginismica’ che è però reattiva e che scompare con la guarigione della malattia che l’ha attivata.