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Quando il corpo si chiude al sesso

Storia di Gabriella

gabriella

Ho quasi 28 anni e da quando ne avevo 20 sto insieme ad un ragazzo. Siamo sempre stati benissimo insieme, i nostri amici ci consideravano l’esempio perfetto di coppia felice. Ma fino a qualche mese fa non riuscivamo a fare l’amore. Già dai primi tentativi mi sono resa conto che non sarebbe stato facile, ma speravo che fosse solo un problema di tempo e di esperienza.

Col passare degli anni la situazione invece di migliorare peggiorava, ogni volta che provavamo a inserire il suo pene io finivo sempre per piangere in modo disperato, e così passavano mesi senza fare altri tentativi.

È stato un calvario: ho iniziato a sentirmi in colpa nei suoi confronti, ma soprattutto mi sentivo sbagliata, anormale, incapace di fare una cosa che tutti considerano naturale.

Per anni mi sono rinchiusa in me stessa rimuginando pensieri negativi e scoraggiandomi sempre di più, anche perché non sapevo a chi rivolgermi, non avevo mai fatto una visita ginecologica ed ero terrorizzata all’idea di dover parlare del mio problema, considerando anche che non sapevo cosa dire, mi vergognavo molto.

Negli ultimi due anni ho iniziato a pensare di rivolgermi a qualcuno per avere aiuto, ma non sapevo veramente da dove iniziare, e rimandavo la ricerca pensando che si sarebbe trattato di una cosa lunga. Anche il non sapere cosa fare mi creava molta frustrazione, mi sentivo impotente e stavo iniziando di nuovo a disperarmi.

Un giorno su internet ho trovato un articolo in cui si parlava del vaginismo, mi sono riconosciuta completamente nei sintomi descritti e ho iniziato a cercare materiale informativo in rete, fin quando non ho trovato il sito del dott. Bernorio.

Ero agitatissima ma già l’aver dato un nome al mio problema ha cambiato la visione delle cose: mi sono fatta forza, ho preso appuntamento e ho iniziato la terapia. Dopo le prime sedute tornavo a casa e piangevo perché avevo paura che non sarei riuscita a rimarginare le ferite che avevo dentro, per tutta la sofferenza provata in sette anni e pensavo che queste ferite mi avrebbero impedito di risolvere il problema anche dal punto di vista fisico.  Ma il mio fidanzato mi è stato sempre vicino, mi ha sostenuta moltissimo e ha avuto sempre fiducia in me e questo mi ha dato la forza di andare fino in fondo.

Nel frattempo notavo che con gli esercizi e con i coni le cose non andavano affatto male e che il dottore era fiducioso.

Alla fine quasi spontaneamente sono riuscita ad affrontare una penetrazione anche prima del previsto e non mi sembrava vero.

Ora io e il mio fidanzato dobbiamo ancora imparare tanto ma grazie al percorso affrontato ho capito alcune cose per me molto importanti.

La prima è che il vaginismo si può risolvere anche più facilmente di quanto si possa pensare, basta chiedere aiuto alla persona giusta, impegnarsi e avere fiducia.

La seconda è che quando si risolve il problema dal punto di vista fisico, si alleggeriscono i problemi psicologici e si riesce ad affrontarli meglio.

La terza è che noi donne dobbiamo imparare a volerci bene ed essere consapevoli che provare piacere e avere una vita sessuale appagante è un diritto e vale la pena fare di tutto per affrontare eventuali problemi.

Spero che la mia storia possa essere di aiuto a qualcuno, come le altre storie lo sono state per me.