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Quando il corpo si chiude al sesso

Storia di Betty

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I primi segnali di questo “nemico della sessualità femminile” li ho avvertiti con due tentativi falliti di visite ginecologiche.

Come tutti i fallimenti, li ho vissuti all’inizio con molta frustrazione finché, grazie all’informazione, mi documentai e diedi un nome a questo blocco: Vaginismo.

Prima ho cercato aiuto nella mia Provincia e nonostante abbia trovato una ginecologa ed una psicologa disposte ad aiutarmi, non ci furono risultati, e così nonostante lo sconforto, cercai con insistenza un aiuto su Internet, poiché mi accorgevo che più nessuno riusciva a capire il mio disagio ed il pensiero fisso nel sentirmi diversa rispetto l’universo femminile, non mi abbandonava.

Così un giorno nella mia ricerca, notai un sito diverso dai soliti proposti, ma allo stesso tempo mirato a questo problema che ormai mi ero diagnosticata da sola, grado compreso.

L’idea di spostarmi a 100Km da casa per curare un problema che per tutti era anomalo e sconosciuto, da un medico che nessuno mi assicurava potesse aiutarmi, mi creava nuove preoccupazioni e dubbi, ma era talmente forte la voglia di confermare questo disturbo e provare a risolverlo che iniziai la mia terapia con Dott. Bernorio.

Già questo fu un buon punto di partenza, trovare lo specialista adatto ad un problema ancora poco conosciuto.

La prima visita è stata un mix di emozioni perché ho dovuto affrontare il lettino, per me oggetto di brutti ricordi, ma questo è servito ad escludere la Vulvodinia e confermare un Vaginismo di IV grado.

Ricordo che, nonostante la mia auto diagnosi, sentirmelo dire mi ha in parte tranquillizzata, perché finalmente iniziavo una terapia seria e mirata, ma una volta uscita dallo studio, sono scoppiai in un pianto ininterrotto.

La mia terapia si è svolta in 11 sedute, farà strano, ma ho solo un bel ricordo, seppur le abbia vissute con moltissima tensione e preoccupazione per paura di un ennesimo fallimento.

Per me ha rappresentato una sfida con me stessa, ed  una serie di stimoli mi hanno dato l’energia giusta per affrontarla.

Le prime sedute sono state mirate alla mia conoscenza, al mio passato e di come vivo la sessualità, per esempio esprimendola con alcune immagini posate su un cartellone , questo compito mi ha fatto capire cosa provavo e cosa desideravo in un futuro, per me emozionante il momento in cui l'ho dovuto descrivere, era come aver messo su un tavolo tutto ciò che tenevo dentro.

Ad un'altra seduta ha partecipato il mio moroso, inizialmente da solo, e al termine assieme  per concordare le terapie successive.

Nel frattempo, sia per il grado del disturbo che per il mio grado di ansia nell'affrontare le sedute, il Dottore mi ha anche prescritto un aiuto farmacologico, però dopo pochi giorni decisi che potevo farcela anche senza e questo fu un altro momento dove la “paura” si trasformò in “coraggio”.

La seconda fase della terapia coinvolse lettino e dilatatori da me acquistati circa un anno prima, ma rinchiusi in un cassetto per le dimensioni, ed iniziai così i primi esercizi di penetrazione con una “provetta” più piccola di tutta la serie acquistata, ma impossibile da far penetrare, finché con l'aiuto e la pazienza del Dottore, ci riuscii.

Non ci credevo, ero felice perché avevo provato molto fastidio essendo una sensazione nuova, ma soprattutto non pensavo potessi inserire anch'io un oggetto in vagina, così ricordo la mia incredulità ed una grande felicità sia per me che per il Dottore.

Via via le sedute continuavano e richiedevano l'inserimento crescendo dei dilatatori successivi, con esercizi sia in studio che a casa.

Non tutti i passaggi sono risultati semplici, da tornare a pensare “Non riesco”, eppure con costanza, fiducia e grande aiuto del Dottore li ho eseguiti tutti.

Mi stavo così avvicinando al traguardo ed entrò a far parte della terapia il mio moroso, con lui affrontai altri esercizi, questa volta di coppia e, dopo qualche difficoltà, trovammo la strada giusta per portarli a termine.

Fu così il momento tanto atteso, provare ad eseguire una visita ginecologica, campanello di allarme a questo problema, ma con la giusta pazienza da parte del Dottore sommata alla mia consapevolezza nel volercela fare, ci siamo riusciti!

Leggere tutto questo può sembrare un passaggio semplice da affrontare, ma così non è stato, sia per me e sia per chi mi ha supportata fin dall'inizio della terapia , sicuramente le emozioni che si vivono aiutano a capire che c'è una soluzione, e farsi aiutare dalle persone giuste, non è particolare da escludere.

Ringrazio così il Dott. Bernorio per la preparazione e dedizione che mette nell'aiutare chi soffre di Vaginismo, nella speranza di condividere assieme a lui, altri momenti e tappe che la mia sessualità mi riserverà.