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Quando il corpo si chiude al sesso

Storia di Fede

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Ho sofferto di vaginismo, senza sapere che si chiamasse in questo modo, fin dall'adolescenza e dai primi tentativi di rapporti sessuali. In realtà nè io nè il mio fidanzato abbiamo affrontato seriamente la questione, almeno per i primi anni, un po' perchè eravano giovanissimi (14 anni io 17 lui), un po' per paura. Mano mano che passavano gli anni, la nostra relazione assumeva un equilibrio che era piuttosto strano: saldissima all'apparenza, era in realtà basata su un'enorme voragine che ci rifiutavamo di prendere in considerazione: la mancanza di sesso. Ci era impossibile avere un vero rapporto, ancora non so bene come spiegarlo: non era doloroso, era impossibile, così come era impossibile per me utilizzare gli assorbenti interni o fare un pap-test, nonostante non avessi mai subito traumi particolari e la mia vita fosse stata sempre molto serena.
Ci siamo accontentati di rapporti non penetrativi per 12 anni, consapevoli che anche solo parlare della questione avrebbe voluto dire mettere in discussione non solo il nostro rapporto, ma in realtà l'intera nostra esistenza che fino a quel momento era cristallizzata in una stasi "felice".
Finita l'università, l'ingresso nel mondo del lavoro ha cambiato la mia prospettiva: sentivo che ci mancava un "pezzo" per diventare davvero grande e, soprattutto, sentivo che la nostra coppia doveva fare il salto di qualità. Non è stato facile affrontare questo disturbo, soprattutto perchè nessun medico gli dava il giusto nome. Ho iniziato, su consiglio di una ginecologa, una psicoterapia (di matrice freudiana), che è durata per tre anni e ha avuto il solo risultato di fortificare un approccio razionale al mio vaginismo, in una personalità già troppo sbilanciata verso la razionalità, come è la mia. Dando ascolto ad un altro ginecologo (che, ancora, non aveva nemmeno parlato di vaginismo) ho cominciato delle sedute di agopuntura e massaggi, il cui solo, ma pure apprezzabile risultato, è stato quello di guarirmi da una tendinite al ginocchio!
A pezzi il mio stato emotivo, stava andando a pezzi anche la nostra vita di coppia e cominciavamo a fare pensieri del tipo: vuoi vedere che il problema è un'incompatibilità di base? Non avendo avuto esperienze con altri partner eravamo propensi a considerarci la causa reciproca del fallimento. Infatti i nostri tentativi non erano dolorosi, nè fastidiosi, semplicemente impossibili: sembrava di avere a che fare con un muro che non si voleva sfondare.
La prima a parlare di vaginismo è stata la mia dermatologa: ha pronunciato la fatidica parola e io ho cominciato a cercare in rete, fino a che mi sono imbattuta nel sito del dottor Bernorio e ho iniziato le sedute con lui e gli esercizi a casa con i dilatatori. Dovevano essere 10 tra sedute singole e di coppia e ne sono bastate 7 (tre mesi circa in totale) per il primo rapporto penetrativo, dieci giorni prima del nostro matrimonio ed esattamente il giorno in cui abbiamo concepito il nostro bambino.
Quindi grazie al dottor Roberto Bernorio, che non solo ci ha reso una coppia nel vero senso della parola, ma ci ha anche permesso di diventare genitori!
Federica